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cise due figliuoli i quali ella avea avuti da lui, e fuggì in Atene, ove Egeo re la tolse per moglie; dal quale ebbe Medo figliuolo dinominato da lei. E avendo tentato indarno1 di uccidere col veleno Teseo, il quale tornava, fuggì la terza volta. E tornata in grazia di Giasone, insieme con lui fu cacciata da tutta Tessaglia da Agelao figliuolo di Pelia, e con Giasone insieme tornò in Colco, e ritornò nel regno il padre, il quale era vecchio e bandeggiato. Ma che alla fine

    gliuola di Creonte ovvero che ella chonsumasse ogni chosa chol fuocho nella casa reale e vedente Giasone, ecc. Test. Lat. Ceterum labentibus annis exosa Jasoni facta, et ab eodem loco ejus, Glauca filia Creontis Corinthiorum regis assumpta; impatiens, fremensque, cum multa Jasonem excogitasset, eo prorupit, ut ingenio suo Glaucam Creontis filiam, et Creontem cum regia omni absumeret igne volatili, et spectante Jasone, quos ex eo susceperat filios trucidaret, et aufugeret Athaenas. Da tutto il passo latino scorgasi chiaro essere scemo il Codice di alcune parole, alle quali noi abbiamo sostituito quelle del traduttore Betussi.

  1. Cod. Cass. E avendo tratto indarno. Test. Lat. tentasset.