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CAPITOLO XXI.
Come Giasone s’innamorò d’Isifile, e di Medea e di Creusa.
Or miri adunque il presente accidente
Qualunque è que’ che vuol legge ad Amore
Impor, forse per forza strettamente.
Quivi credo vedrà, che ’l suo furore
5Ha da temprar con consiglio discreto
A chi ne vuole aver fine migliore.
Vivean di questo i padri ciascun lieto
Di bel figliuolo, e perchè contra voglia
Gli strinser, n’ebber doloroso fleto.
10E così spesse volte altri si spoglia
Di ciò che ei si crede rivestire,
E poi convien che senza pro si doglia.
Sì riguardando, poi vidi seguire
Giasone in mezzo di tre giovinette,
15Le quai ciascuna fu al suo disire.
Tutte e tre furon già a lui dilette,
E nominate, Isifile, e Medea,
Al mio parer con Creusa sospette.