Appresso lui vi vid’io il dolente 20Saturno in forma di cavallo stare,
A Filira accostarsi dolcemente.
Così appresso vi vidi, o ciò mi pare,
Pluto li tristi regni abbandonati
Avere, e quivi intender ad amare; 25E a lui presso con atti sfrenati
Prender vedea Proserpina, e con essa
Fuggirsi a’ regni di luce privati:
Pur con istudio, e con noiosa pressa,
Come se stato fosse seguitato 30Da Giove, per volerlo privar d’essa.
Oltre nel loco vidi figurato
Mercurio con Erse molto stretto,
Amando lei dimorava abbracciato,
Insieme avendo piacevol diletto. 35Dopo ’l quale io vedeva tutto bianco
Borea quivi con un freddo aspetto:
Questi gli regni abbandonati, stanco
In Etiopia giugneva a vedere
Ortigia, che a sè dal lato manco 40Vedeva quivi in la faccia sedere,
E abbracciata lei tenendo stretta,
Appena seco gliel pareva avere.
A lui seguiva poi la giovinetta
Tisbe, che fuor di Babilonia uscia, 45E verso un bosco sen giva soletta;
Nè lì guari fornita la sua via,
Lontano un velo lasciava fuggendo
Per un leon che pure a ber venia