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CAPITOLO XVIII.




Come Giove giacque con Semele, e come ell’arse, e come stette con Asteria.


Dopo costei si vedeva seguitare
     Come già di Semele egli arse il core,
     E come l’ebbe ancora vi si pare.
Ornata come vecchia, e di dolore
     5Piena, era quivi Giuno invidïosa
     Perchè Giove portava a quella amore;
Nascosa in forma tale, la graziosa
     Giovane domandava, s’ella fosse
     Ben dell’amor di Giove copïosa.
10Nel viso a riso a quel parlar si mosse
     Non conoscendo lei, e le rispose:
     Altro che me non disian sue posse.
Allor si turbò Giuno, e ben l’ascose
     Con falso aspetto, e disse: ora ti guarda,
     15Che non ti inganni con viste frodose:
Più furon quelle già cui la bugiarda
     Vista ingannò, ed io ne so alcuno:
     Ma se tu vuoi saper se per te arda,