Il dir ch’io le faceva, un poco aspetta, 50Non mi valeva, per ch’io mi voltai
Verso la terza faccia a man diretta.
Aveavi certo d’ammirare assai
Più ch’io dir non potrò, tal che me stesso
Assai fïate men maravigliai: 55Con gli occhi alzati mi feci più presso
Al detto luogo, acciò ch’io conoscessi
Chi e che cose vi stessero in esso.
Oro ed argento un gran monte, e con essi
Zaffiri e ismeraldi con rubini, 60Ed altre pietre assai credo vedessi.
Riguardando più basso, con uncini,
Chi con picconi, e chi avea martello,
E chi con pale, e chi con gran bacini;
Ronconi alcuni, ed altri intorno ad ello 65Con l’unghie, e chi co’ denti uno infinito
Popol vi vidi per pigliar di quello.
E ciaschedun parea pronto ed ardito,
Non onorando il piccolo il maggiore,
A suo poter fornía suo appetito. 70Gente v’avea di molto gran valore
In vista, avvegna che la lor viltate
Pur si scopria, veggendo con romore
Gli altri che quivi per cupiditate
Givan, cacciarli con duoli e con morte 75Per prendern’essi maggior quantitate;
Iniqua tirannia rubesta e forte
Usando, chi con fatti e chi con detti,
Prendendo più che la dovuta sorte.