Se ben ricordo, e’ mi parve costui 20Quel Carlo Ardito, ch’ebbe il maschio naso
Insieme con virtù molta, da cui
Tutto il pugliese regno fu invaso
E conquistato, e funne coronato,
Del qual signore il suo seme è rimaso: 25Rimirandosi innanzi quasi irato,
Con una spada che in man tenea
Da ogni parte si facea far lato.
Appresso a lui al mio parer vedea
Il Saladin risplender tutto quanto 30Entro ad un drappo ad or che indosso avea.
Costui seguiva dal sinistro canto
Tutto armato Ruggieri di Loría,
Che in arme ebbe già valor cotanto.
Ontoso tutto appresso li venia 35Il re Manfredi, e con dolente aspetto,
E con lui Curradino in compagnia.
Retro a costoro assai che io non metto
Qui ne seguien, perocchè troppo avrei
A fare a dirli tutti, ed il mio detto 40Tireria lungo più ch’io non vorrei,
Posto ch’alla man manca ed alla dritta,
Ch’io non ne conto, più ne conoscei.
E la mia mente da disio trafitta
Di vedere oltre, pur mi stimolava, 45Perchè la vista non teneva fitta.
Similemente quella con cui andava,
Colle parole sue facendo fretta,
Sovente all’altre cose mi chiamava.