Che i suoi lasciò ad oste nel cospetto 50Di Tebe, ruinando a’ dolorosi
C’hanno perduto il ben dell’intelletto.
Venivan dopo lui molti animosi,
Insieme con Teseo Demofoonte,
Di toccar quella Donna disïosi. 55I qua’ seguia con dolorosa fronte
Egeo, che per veder le vele nere
Si gittò in mar dall’alta torre sponte.
Turno pareva quivi che di vere
Lagrime avesse tutto molle il viso, 60Dogliendosi del troian forestiere.
Ed Eurialo ancora v’era, e Niso,
Mostrandosi piagati, come foro
Ciascun di lor, l’un per l’altro conquiso.
Non molto spazio poi dietro a costoro 65Latino sen veniva a piccol passo,
Pallante e Creso poi, e dopo loro
Giarba veniva nello aspetto lasso,
Andandosi di Dido ancor dolendo,
Perchè ad altro uom di lui fece trapasso, 70Helena dopo lui portava ardendo
Di foco un gran tizzone; e pur costei
Miravan molti sè stessi offendendo.
Oreste niquitoso dopo lei
Con un coltello in man sen giva fello, 75Nell’atto minacciando ancor colei
Del corpo a cui uscì: e poi dop’ello
Venia broccando la Pantasilea
Lieta nel viso grazïoso e bello.