Io riguardava, e mai non mi sarei 20Saziato di mirarlo, se non fosse,
Che quella Donna che i passi miei
Là entro con que’ due insieme mosse,
Mi disse: che pur miri? Forse credi
Rendergli col mirar le morte posse? 25E’ c’è altro a veder che tu non vedi:
Tu hai costì veduto; volgi omai
Gli occhi a que’ del mondan romore eredi;
I quali, quando riguardati avrai,
Di quinci andremo, che lo star mi sgrata. 30A cui io dissi: Donna tu non sai
Neente, perchè tal mirar m’aggrata
Costui cui miro, che se tu il sapessi,
Non parleresti forse sì turbata.
Veramente se tu il mi dicessi 35Nol saprei me’, rispose quella allora,
Ma perder tempo è pur mirare ad essi.
Oltre passai senza far più dimora
Con gli occhi a riguardar (lasciando stare
Quel ch’io disio di rivedere ancora) 40Là dove a colei piacque che voltare
Io mi dovessi, e vidi in quella parte
Cosa ch’ancor mirabile mi pare.
Odi: che mai natura con sua arte
Forma non diede a sì bella figura; 45Non Citerea allor ch’ell’amò Marte,
Nè quando Adon le piacque, con sua cura
Si fe’ sì bella, quanto infra gran gente
Donna pareva lì leggiadra e pura.