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CAPITOLO IV. 19

Raclito ancora, e Ippocras il quale
     50In abito mostrava d’aver cura
     Ancora di sanare il mondan male.
Ivi sedeva con sembianza pura
     Galeno, e con lui era Zenone,
     E ’l Geometra ch’a dritta misura
55Mosse l’ingegno, sicchè con ragione
     Oggi s’adopra seguendo suo stile:
     E dopo lui Democrito e Solone.
Insieme con costoro in atto umile
     Si sedea Tolomeo, e speculava
     60Il ciel con intelletto assai sottile,
Riguardando una spera che lì stava
     Ferma davanti, e Tebico con lui,
     E Abracis ancora in ciò mirava.
Averrois e Fedon dopo colui
     65Sedevan rimirando la bellezza
     Di quella donna che onora altrui.
Nassagora ancor quella chiarezza
     Mirava fiso insieme con Timeo,
     Mostrando in atto di sentir dolcezza.
70Dioscoride ancor v’era, ed Orfeo,
     Ambepece e Temistio, e poi un poco
     Esiodo, e Lino, e Timoteo.
O quanto quivi in grazïoso gioco
     Pittagora onorato si vedea,
     75E Diogene in sì beato loco!
Vie dopo questi ancora mi parea
     Seneca riguardando ragionare
     Con Tullio insieme, che con lui sedea.