Raclito ancora, e Ippocras il quale 50In abito mostrava d’aver cura
Ancora di sanare il mondan male.
Ivi sedeva con sembianza pura
Galeno, e con lui era Zenone,
E ’l Geometra ch’a dritta misura 55Mosse l’ingegno, sicchè con ragione
Oggi s’adopra seguendo suo stile:
E dopo lui Democrito e Solone.
Insieme con costoro in atto umile
Si sedea Tolomeo, e speculava 60Il ciel con intelletto assai sottile,
Riguardando una spera che lì stava
Ferma davanti, e Tebico con lui,
E Abracis ancora in ciò mirava.
Averrois e Fedon dopo colui 65Sedevan rimirando la bellezza
Di quella donna che onora altrui.
Nassagora ancor quella chiarezza
Mirava fiso insieme con Timeo,
Mostrando in atto di sentir dolcezza. 70Dioscoride ancor v’era, ed Orfeo,
Ambepece e Temistio, e poi un poco
Esiodo, e Lino, e Timoteo.
O quanto quivi in grazïoso gioco
Pittagora onorato si vedea, 75E Diogene in sì beato loco!
Vie dopo questi ancora mi parea
Seneca riguardando ragionare
Con Tullio insieme, che con lui sedea.