Ragionando con tacita favella 20Così m’andava nel nuovo sentiero,
Seguendo i passi della donna bella.
Ruppemi tal parlar nuovo pensiero,
Ch’un muro antico nella mente mise,
Apparitoci avanti tutto intero. 25Allor la bella donna un poco rise,
Me stupefatto e d’ammirazion pieno
Veggendo, e disse: forse tu divise
Del cammin nostro che qui venga meno?
O se più è, non vedi da qual loco 30Li passi nostri su salir porriéno;
Oltre convien che venghi ancora un poco;
Ed io mostrandol, vederai la via
Che ci merrà al grazïoso gioco.
Non fummo guari andati, che la pia 35Donna mi disse: vedi, qui la porta
Che la tu’ alma cotanto disia.
Nel suo parlar mi volsi, e poi che scorta
L’ebbi, la vidi piccioletta assai,
E stretta e alta, in niuna parte torta. 40A man sinistra allora mi voltai,
Volendo dir, chi ci potrà salire,
O passar dentro, che par che giammai
Gente non ci salisse? E nel mio dire
Vidi una porta grande aperta stare, 45E festa dentro mi vi parve udire.
E dissi allor: di qua fia meglio andare
Al mio parere, e credo troveremo
Quel che cerchiam, che già udir mel pare.