Ed altro non cred’io che impacciarci 20Potesse: costei vuole, e io ’l disio,
Dunque perchè cercar più d’indugiarci?
In cotal ragionar m’accosta’ io
A quella, e presi lei, che ’n sull’erbetta
Sonniferava già al parer mio, 25Lei nelle braccia mi recai stretta,
Mille fïate credo la baciai,
Pria si volgesse la bella angioletta.
Ma subito stordita, a dir, che fai?
Cominciò isvegliata, deh, non fare: 30Se quella Donna vien come farai?
Ed io allora cominciai a parlare:
Donna, io non so quand’io mi riavesse
Quel che tu ora mi vuoi far lasciare:
Ragion sarebbe ch’io sempre piangesse, 35Se per preghiera, che non dee valere,
Quel ch’io ho mattamente perdesse.
In cotal guisa stando a mio parere,
Già questa bella donna stava cheta,
Consentendo umilmente, al mio piacere 40Tutta disposta: quando l’alma lieta
Di cotal bene tanta gioia prese
In sè, che ritener dentro a sua meta
Allora non potè, ma ’l sonno offese
Là dov’io dolce allor facea dimora, 45Perchè si ruppe, e più non si difese.
Tutto stordito mi riscossi allora,
E strinsi a me le braccia, e mi credea
Infra esse madonna avervi ancora.