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170 AMOROSA VISIONE

Ivi dall’alta ed unica intendanza
     20Del Melanese, che col Can lucchese
     Abbattè di Cardona l’arroganza.
Nella man della qual poi la cortese
     Donna di quel cui seguita Ungheria,
     Bellissima si fece a me palese,
25Grazïosa venendo onesta e pia,
     Con lieta fronte in atto signorile,
     Fece maravigliar l’anima mia.
Riguardando oltre con sembianza umile
     Venía colei, che nacque di coloro,
     30Che tal fïata con materia vile
Aguzzando l’ingegno a lor lavoro,
     Fer nobile colore ad uopo altrui,
     Multiplicando con famiglia in oro.
Tra l’altre è nominata da colui
     35Che con Cefas abbandonò le reti
     Per seguitare il Maëstro, per cui
I tristi duoli e gli angosciosi fleti
     Fur tolti a’ padri antichi, e parimente
     Da lui menati negli regni lieti.
40Appresso questa assai vezzosamente
     Se ne veniva la novella Dido,
     Di nome, non di fatto veramente,
Tenendo acceso nel viso Cupido;
     Di tale sposa, ch’assai mal contenta
     45Credo la faccia nel marital nido:
Ed il nome di lui di due s’imprenta,
     D’un albero, e d’un tino, e ’l paro fatto
     Dal suo diminutivo s’argomenta.