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CAPITOLO XLII.
Dove nel medesimo giardino trova un’altra danza, dov’era la figliuola di Carlo.
E mentre ch’io n’andava sì parlando
Con questi due, ed ecco d’altra parte
Molte donne gentili assai danzando.
Certo non credo che natura od arte
5Bellezze tante formasser giammai,
Quanto ne’ visi a quelle vidi sparte:
Tra me medesmo men maravigliai,
Ma volto il viso a lor come venieno,
Così nella memoria le fermai.
10Onde mi par, che quella cui seguieno,
Danzando a nota d’una canzonetta,
Che due di quelle cantando dicieno,
Raffigurando, era una giovinetta
Dell’alto nome di Calavria ornata,
15Di Carlo figlia, gaia e leggiadretta,
Reggendo quella, alla nota cantata
Con molti degni passi a cotal danza,
Come mi parve appresso seguitata,