Lì mi posai, e ciascun occhio grave 20Al sonno diedi, per lo qual gli aguati
Conobbi chiusi sotto dolce chiave.
Così dormendo, in su’ liti salati
Mi vidi correr, non so che temendo,
Pavido e solo in quelli abbandonati, 25Or qua or là null’ordine tenendo;
Quando Donna gentil piacente e bella
M’apparve, umíl pianamente dicendo:
Se questo luogo solo, e gire a quella
Somma felicità, che alcuno dire 30Non potè mai con intera favella,
Abbandonar ti piace, il mio seguire
Ti poserà in sì piacente festa,
Ch’avrai sicuro e pieno ogni disire.
Fiso pareva a me rimirar questa, 35Ed ascoltare intento sue parole;
Quando s’alzò alla sua bionda testa,
Ornata di corona più che sole
Fulgida, l’occhio mio, e mi parea
Il suo vestire in color di viole: 40Ridente era in aspetto, e in man tenea
Reale scettro, ed un bel pomo d’oro
La sua sinistra vidi sostenea.
Sopra ’l piè grave non senza dimoro
Moveva i passi; e lei tacendo, ed io 45Pensato di volere suo aiutoro,
Ecco, risposi, Donna, il mio disio
È di cercar quel ben che tu prometti,
Se a’ tuoi passi di dietro m’invio.