Tra tanto ben, quanto a’ mie’ occhi offerto 50Era in quel loco, vid’io poi seguire,
Come ’l rammemorar me ne fa certo,
Ognor più belle e più conte nel gire
Donne altre assai, i nomi delle quali
Io non saprei di tutte ben ridire; 55Però le taccio, ma con disuguali
Passi e maniere si movea catuna,
Siccome il suon ne porgeva segnali,
Oltre al parer mio, e ciascheduna
A tal bisogna cotal lieta e presta 60Mi pareva che fosse, perch’ognuna,
Ridendo in sè, prendeva gioia e festa,
Senza mostrar negli atti ch’altra cura
Le fosse dentro forse al cor molesta.
Givansi adunque su per la verdura, 65E sopra i fior, che nuovi produceva
Allato al rivo la bella pianura,
E talor quella che le conduceva
Fino alla bella fonte se ne giva,
E intorno ad essa in giro si torceva, 70Sopra tornando per la chiara riva
Del fiumicello, e poi nel pian tornando,
Che di diversi odori tutto oliva.
Sempre con l’occhio quelle seguitando
M’andava io, e dentro l’intelletto 75La lor bellezza giva immaginando,
E di quelle prendea tanto diletto
In me, ch’alcuna volta fu che io
A tal piacer credetti far subietto