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CAPITOLO XLI.
Dove nel medesimo giardino trova un ballo di nobili donne.
Oltre passando tra’ fiori e l’erbette,
In loco pien di rose e d’albuscelli
Venimmo, ove ciascun di noi ristette.
Fra li qua’ canti piacenti d’uccelli
5S’udivan tai, che io mi saria stato
Quasi contento pure ad udir quelli.
Or mirando più là nel verde prato,
Donne vi vidi una carola fare
A uno strano suon, ch’una dal lato
10Ritta a me mi parve udir sonare:
Io non conobbi lei, posto ch’assai
Bella paresse a me nel riguardare,
Sì ch’io avanti all’altre riguardai:
Onrata, quale a sua somma grandezza
15Si conveniva, in atti lieti e gai,
Esser la mira e piacevol bellezza
Di Peragota, nata genitrice
Dell’onor di Durazzo, e dell’altezza.