Con intentivo sguardo, ed io a lei 20Senza dir nulla la vi pur lasciai,
O bene o mal non so qual io mi fei.
Hardito con costoro oltre passai,
E sulla riva del bel fiumicello
Vidivi donne ch’io conobbi assai: 25E riguardando lor con occhio snello,
Qual gía cantando, e qual cogliendo fiori,
Chi sedea e chi danzava in un pratello.
Bello era il loco, e di soavi odori
Ripien per molte piante che ’l copriano 30Dal sole e dalli suoi già caldi ardori:
E’ suoi cavalli al mio parer saliano
Già sopra la quarta ora, e mezzo il segno
Dello Friseo monton co’ piè teniano.
Non credo ched e’ sie sì alto ingegno, 35Che interamente potesse pensare
Le bellezze di quelle ch’io disegno:
Rimanga adunque qui questo lodare,
Sol procedendo a’ nomi di coloro
Ch’io vi conobbi degne di nomare. 40Infra quel bello e grazïoso coro
Di tante donne vidi una bellezza,
Ch’ancora stupefatto ne dimoro.
Pietoso Apollo alquanto dell’altezza
Del tuo ingegno mi presta, o tu ispira 45Ora ver me con la tua sottigliezza;
Omero, Maro, Naso, o chi più mira
Descrizïone, o di donna o di dea,
Si saria poco a quella che si gira