L’un come l’altro così gentil fia; 20E chi da questa torce, si può dire
Non che villano ma una bestia sia,
A questi puo’ tu dir, che in disire
Vien d’esser forse tenuti gentili,
E cercan ciò per lor vizii coprire; 25Tieni or ben mente, e vedi quanto vili
Sien lor domande, che s’ella concede,
Superbi tornan dov’erano umili.
Onde da questo poi spesso procede,
Ched elli scoppian, nïente tornando, 30Perchè s’ella nol fa, vie men li lede;
Tratti ciascun con virtute operando
D’aver tal lode, che questa giammai
Non gliel torrà la sua rota voltando.
E chi la vuole in altro modo, guai 35Va dimandando, e ’l come gli è coperto,
E se ben guardi tu te n’avvedrai.
Nè ciò è lungamente lor sofferto,
Che degno guiderdon dalla giustizia
Eterna è lor di ciò in breve offerto. 40Ed alcuni altri son che gran letizia
Fanno, quando costei concede loro
Lussurïando poter lor malizia
In operazïon porre, e di costoro
È il numero grande; i qua’ beati 45Tengonsi, quanto più a tal lavoro
Lusingando ne recano i malnati:
E se questo costei forse lor nega,
Incontamente ver lei son turbati.