Allor rivolto alla Donna piacente 50Dissi: costei, ch’io veggio qui voltare,
Conosc’io per nemica veramente:
Tra l’altre creature, a cui mi pare
Dover portar più odio, questa è dessa,
Perocchè ogni sua forza e operare 55Ell’ha contro di me opposta e messa,
Nè preghi nè saper nè forza alcuna
Pacificar mi può giammai con essa.
Ognora nella faccia persa e bruna
Mi si mostra crucciata, e sempre a fondo 60Della sua rota mi trae dalla cuna,
Gravandomi di sì noioso pondo,
Che levar non mi posso a risalire,
Onde giammai non posso esser giocondo.
Ridendo allor mi cominciò a dire 65La Donna saggia: e tu se’ di coloro,
Ch’alle mondane cose hanno ’l disire?
A’ quai se ella desse tutto l’oro,
Che è sotto la luna, pure avversa
Riputerebber lei al voler loro. 70Torrotti adunque di cotal traversa
Opinïone, e mostrerotti come
Più son beati que’ che l’han perversa.
Il dir, Fortuna, è un semplice nome;
Il posseder quel ch’ella dà, è vano, 75O senza frutto affanno se ne prome;
Odirai come, e se ’l mio dire strano
È dalla verità, conceder puossi
Che seguir vizio sia al salvar sano.