Potrai veder colei, in cui si crede 50Essere ogni poter ne’ ben mondani,
Quanto arrogante a suo mestier provvede.
Or dando a questo, or ritornando vani
Ciò che diede a quel altro, molestando
In cotal guisa gl’intelletti umani. 55Per quel potrai veder vero pensando
Quanto sia van quel ben, che i vostri petti
Va senza ragion nulla stimolando;
Onde seguendo que’ beni imperfetti
Con cieca mente, morendo perdete 60Il potere acquistare poi i perfetti.
In tal disio mai non si sazia sete:
Dunque a quel ben che sempre altrui tien sazio,
E per cui acquistar nati ci siete,
Dovrebbe ognuno, mentre ch’egli ha spazio, 65Affannarsi ad avere. Omai andiamo,
Che già il luminoso e gran topazio
In sulla seconda ora esser veggiamo
Già sopra l’orizzonte, ed il cammino
È lungo al poco spazio che abbiamo. 70Ma io spero che ’l voler divino
Ne farà grazia, e io così gli chieggio,
Ched e’ non ci fallisca punto, infino
Entrati sarem là, ove quel seggio
Del perfetto riposo è stabilito 75Per que’ che non disian d’aver peggio.
Poi ch’io ebbi sì parlare udito,
A quella Donna, io le risposi: andate,
Nullo mio passo fia da voi partito.