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CAPITOLO XXVIII.
Dove l’autore tratta dello innamoramento di Dido e d’Enea, e come Enea si parte; e nell’ultimo della morte di Dido.
Non so chi sì crudel si fosse stato,
Che quel ch’io vidi appresso rimirando,
Di pietà non avesse lagrimato.
Pareva quivi apertamente quando
5Dido partissi in fuga dal fratello;
E similmente come edificando
A più poter Cartagine nel bello
E util sito faceva avanzare,
E come a ingegno l’abitava quello.
10Ricever quivi Enea, ed onorare
Lui e’ suoi ancor vi si vedea
Liberamente: e senza dimorare
Oltre mirando, ancora mi parea
Vederle in braccio molto stretto Amore,
15Benchè Ascanio aver vi si credea;
Lo qual baciando spesso, del suo ardore
Prendea gran quantità occultamente,
Tuttor tenendol nel segreto core.
AMOROSA VISIONE | 8 |