E lascia cotestei, cui poderoso 20Guadagnasti per serva, e ’l suo paese
Insieme con vittoria glorïoso.
Non senti tu, ch’a ogni uomo è palese
Quel che la fama ora in contrario sona
Di te alle passate tue imprese? 25Veramente di te ogni uom ragiona,
Che tu col forte dito quella lana
Fili, che Jole pesando ti dona.
Ogni uomo ancora ch’abbia mente sana
Crede, che tu il canestro colle fusa 30Porti di dietro alla giovane strana.
Vogliono ancora dire, ch’ella t’usa
In ciascuno atto come servidore,
Nè ti giova donare alcuna scusa.
Ed è così smarrito il tuo valore, 35Che tu non pensi alle cose passate,
Ogni virtute obliando ed onore.
Forse t’ha ella le forze levate
Con alcun suo ingegno falsamente,
Come le donne fanno alle fïate? 40Almen non dovria mai della tua mente
Trar quel che tu in culla ancor facesti,
L’uno uccidendo e poi l’altro serpente.
Ricordar deiti ancora che uccidesti
Busiris, e in Libia il grande Anteo 45Della Terra figliuolo ancor vincesti.
Vinto traesti quel Cerbero reo
Ch’avea tre teste, e tu con tre catene
Legasti lui poi ch’a te si rendeo.