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CAPITOLO XXVI.
Come l’autore trova nel detto giardino Ercole, e la sua donna Deidamia, e di Jole.
Com’io mirando andava quel giardino,
Vidivi in una parte effigïato
Ercole grande a Cidippe vicino,
Ove con lui sedeva dall’un lato
5Jole piacente e bella nello aspetto,
Cui presa avea nel paese acquistato.
Non mirava Ercole altro che ’l cospetto
Di lei, e qui tanta gioia prendea,
Che duol li fora stato altro diletto.
10Rammaricando dopo lui vedea
Istar tutta turbata Deianira,
Perch’a sè ritornarlo non potea.
Il molle petto acceso in foco d’ira
Mostrava ch’ell’avesse, ognor soffiando,
15Forse per rabbia che in lei s’aggira.
Ma poco spazio parea che parlando
Dicesse a lui: o signor valoroso,
Volgiti a me, come tu suoli, amando,