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CAPITOLO XXV.




Dove tratta de’ medesimi innamorati, e in parte di Biblide, che s’innamorò del fratello.


Era più là Alfeo colle sue onde
     Piegate intorno e dietro ad Aretusa,
     Con quelle terre che correndo infonde.
Là era Egisto ancor, che per iscusa
     5Del sacerdozio non andò a Troia,
     Ma Clitennestra si temea inchiusa,
Lei imbracciata, e prendendone gioia
     A suo piacere, benchè poco appresso
     Le ne seguisse sconsolata noia.
10O come quivi alquanto dop’esso
     Seguian Canace e Macareo dolenti,
     Divisi per lo lor fallo commesso!
Non molto dopo lor così scontenti
     Biblide vidi lì, che seguitava
     15Il suo fratel con atti molto ardenti.
Molto pietosamente a lui andava
     Dietro parlando, siccome parea
     Negli atti suoi, che quivi dimostrava.