Vedendo ciò Deidamia, trafitta 50Da grave doglia tutta scolorita,
Parea dicesse a lui a lato ritta:
Oimè, anima mia, o dolce vita
Del cor dolente che tu abbandoni,
Di cui fia tosto credo la finita, 55In qua’ parti vai tu? quai regïoni
Cerchi tu più graziose che la mia?
Deh, credi tu a questi due ladroni?
Deh, non t’incresce di Deidamia?
Io son colei che più che altra t’amo, 60E che più ch’altra cosa ti disia:
In quant’io possa più mercè ti chiamo,
Non mi ti torre, deh, non te ne gire,
Non privar me di quel che io più bramo:
Sola mia gioia, solo mio disire, 65Sola speranza mia, se tu ten vai
Subitamente mi credo morire:
In continova doglia e tristi guai
Istarò sempre; deh, aggi pietate
Di me, se grazia meritai giammai. 70Ahi lassa, or son così guiderdonate
Tutte le giovinette ch’aman voi,
Che di subito sieno abbandonate?
Ricordar credo certo che ti puoi
Quanto onor abbi da me ricevuto, 75E ancora puoi ricever, se tu vuoi.
L’abito che ti ha fatto sconosciuto
Sì lungo tempo, per me ’l ricevesti,
Per me segreto se’ stato tenuto.