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Rime 63

Poi ragionand’a llor fa riguardare
     La sua virtù la bellezza e ’l valore,10
     De’ quai più ch’altra l’à dotata dio;
     D’ond’un piacer mi nasce, el qual mi pare
     Che rechi seco ciò che puote Amore,
     Et sol accenda a ben far il disio.


XVIII.


Com’io vi veggo, bella donna et chiara,
     Così mi sento per gli occhi passare
     Una soavità, la qual mi pare
     Che del cor cacci ogni passione amara,
     Et pongavi un desio, el qual rischiara5
     Ogni pensier turbato et che stimare
     Mi fa voi di bellezza trapassare
     Al mond’ogn’altra, sola unica, o cara.
Et quivi lodo la fortuna mia
     Et Amor che a voi mi fe’ subiecto10
     Come m’apparve la vostra figura.
     Né più oltre la mia mente desia,
     Che di poter con honestà diletto
     Prestar a così bella creatura.


XIX.


Con quant’affection io vi rimiri,
     A voi non posson celar gli occhi miei,
     Li quai de’ vostri, sì com’io vorrei,
     Credon, quei riguardando, trar sospiri,