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58 Giovanni Boccacci

     Che sfavillar sotto due neri cigli
     Sovente insieme fa Vener et Giove1,5
     Et con vermiglie rose i bianchi gigli
     Misti fa il suo colore2 in ogni dove,
     Senza che arte alcuna s’assottigli.
I capei d’oro et crespi un lume fanno
     Sovra la lieta fronte, entr’ alla quale10
     Amore abbaglia della maraviglia;
     Et l’altre parti tutte si confanno
     Alle predette, in proportion eguale,
     Di costei ch’ i ver angioli simiglia.


X.


Se bionde treccie, chioma crespa et d’oro,
     Occhi ridenti splendidi et soavi,
     Atti piacevol et costumi gravi,
     Sentito motteggiare, honesto et soro3
     Parlar in donna, com’ in suo thesoro,5
     Pose natura mai o finser savi:
     Tutt’è ’n costei, Amor, a cui le chiavi
     Della mia pena desti et del ristoro.
Dunque, se io sovente ne sospiro,
     Non mi riprenda chi la mia speranza10
     Non vede posta in premio del martiro.
     Questa li mia pensier urge et avanza


  1. La bellezza e la maestà.
  2. È da intendere così: «il suo colore fonde (fa misti) dovunque il bianco dei gigli e il vermiglio delle rose.»
  3. «Semplice.»