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42 | Giovanni Boccacci |
Sì come agli orecchi di coloro
Da lunga venne il chiamar di colei,
Tutte s’aparecchiar sanza dimoro
Di scender tostamente giuso a llei,
E presi i cani e archi e reti stese,20
E ciò ch’ognuna vi portò con lei,
E con le prede ch’elle avean prese,
Chi le portava in collo e chi tirando,
Giuso al fiorito prato se ne scese.
E già eran discese tutte, quando25
Zizzola d’Anna1 venne, che soletta
Sanza richiesta era gita cacciando;
Molti animali avea con sua saetta
Feriti e presi, ma nessun tenere
N’avea potuto né seguir con fretta.30
Con l’altre questa si pose a sedere,
Che della preda avean facto un gran monte,
Come a Diana suto era ’n piacere.
Levossi Diana poi con lieta fronte
Dicendo: — donne gentili e donzelle,35
Ch’ardite e vigorose, liete e pronte,
Avete prese queste bestie snelle
Sotto mia provedenza e con mio ingegno,
Io vo che voi sacrificio d’elle
Facciate a Giove, re dell’alto regno,40
E a onor di me, che esser deggio
Reverita da voi in modo degno.
Così vi priego e così vi richieggio
Quanto più posso, onde non siate lente,
Acciò che nel mio coro aggiate seggio — .45
- ↑ Della stessa famiglia a cui appartengono le già nominate Alessandra (I, 33) e Covella (X, 22). Anche qui le stampe hanno rispettivamente Zizzola Dona e Zizzola Donna.