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32 | Giovanni Boccacci |
Forte gridare: — piglia piglia! — intesi25
Di dietro a me: per ch’io mi rivoltai
Subito al pian, dov’io vidi discesi
Tre gran cinghiar, de’ quali io dubitai,
Fiata fu, ma più di venti cani
Dietro lor vidi, ond’io m’asicurai.30
E dietro a questi, con piene le mani
Di archi e di saette, correr vidi
Tre donne preste con tre cani alani,
Lasciando que’ con grandissimi gridi,
Com’io già dissi, e sopra que’ giro,35
Feroci assai; né in prima m’avidi,
Che Vannella Brancazza con disiro
Vidi discender sopra l’un, che vinto
Era da’ can e dal greve martiro.
E, quel di sangue quasi tutto tinto,40
Se ne tirò; ma poi vidi Dalphina
Uccider el secondo; e ’l terzo, avinto
Da’ can, Gostanza con fiera rapina
Ferì con uno spiedo sì feroce,
Che di morte li fe’ sentir ruina.45
Poi, richiamando i cani ad una voce,
Tutt’i racolsero, adietro tornando
Con loro insieme, con romore atroce.
Iacopa Aldimaresca, che, cercando,
Con Mariella Passerella andava50
Per la piacevol selva riguardando,
Com’ella ad una ripa trapassava,
A costa i can si fermar di presente
Ad una buca, e ciascuno abaiava.
Quella guardava e non vedea niente;55
Li can volea cacciar, ma ecco fore
Di quella uscia la coda d’un serpente:
E dentro ritornossi al lor romore.