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La caccia di Diana | 21 |
Colcar sel vide, e poi rasicurossi,
E tosto colla fune ebbel legato.30
Fior Curiale allora ralegrossi
Veggendol preso, e l’altre insiememente;
E’ passi loro in altra parte mossi,
Cominciaro a seguir velocemente
Due cerbi grandi, i quali, aveluppati35
Le corna a’ rami, preser tostamente.
Né gli avean quasi i cani anchor lasciati,
Che per la selva sentiro un fracasso
Di fieri porci da altrui cacciati.
Rami e frondi rompeano nel trapasso,40
Forte rugghiando, superbi e schiumosi,
Ansando sì, che ciascun parea lasso.
A quel romore Letizia voltosi
Con uno spiedo in mano, e lasciò gire
La maggior parte d’essi1 furiosi,45
Ma l’ultimo di questi, che venire
Vide, aspectò ad un alber fermata,
In parte che lo spiedo il fe’ ferire.
Di dietro a questo forse una tirata
D’arco venivan cani, onde fu preso;50
E tosto all’altre con el fu tornata.
Verdella di Berardo, che asceso
Non avea ’l monte, ma rimasa s’era
Con sue compagne al pian d’acqua difeso,
Con un falcone in mano alla riviera55
Si stava, e Caterina di Bolino
Con un girfalco; e con esso loro era
La Lucciola, seguendo il lor camino.
- ↑ I cinghiali.