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14 | Giovanni Boccacci |
Non fu salita molto alto costei,
Ch’a ssé lontano vide uno animale
Fiero e ardito e presto sopr’a’ piei1.15
Acciò nuocer potesse né far male,
Sé e lle sue ritrasse in salvo loco,
E l’aquila lasciò, le cui forte ale
La trasportaron quasi infino al foco,
E poi rivolta in giù venia rotando20
E discendendo sé a poco a poco.
Fra gli albori e le frondi folgorando
Percosse quella sì ferocemente,
Che dal capo alla coda laniando
L’andò la pelle con l’unghion tagliente,25
E risalita anchor la riferio
Un’altra volta vie più fieramente.
La variata lonza, che sentio
I fieri colpi, in terra si distese,
E quivi dibattendosi morio.30
La bella donna il forte uccel riprese
E alla lonza trasse il caldo cuore
E l’aquila pascé. Ma poi discese
Del monticel, facendo un gran romore,
Zizzola e Ciancia, e dicean: — piglia piglia! — 35
Dietro ad un bianco cervio, che di fore
D’un cespuglio fuggiva a maraviglia
Per molti can che dietro si sentia,
De’ qua’ ciascuno a prenderlo si spiglia.
Ma Ciancia, che conobbe la sua via,40
Traversò il monte e riuscigli apresso
Sopra d’un balzo ove ’l monte finia,
E poi ch’ell’ebbe all’arco lo stral messo,
- ↑ Una lonza (v. 28).