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La caccia di Diana 9

Nel mezzo della qual così fiorita
     Una fontana chiara bella e grande,5
     Abbondevole d’acqua, v’era sita:
E l’acqua che superflua si spande
     Un rivo fa che tutte l’erbe bagna,
     Poi n’esce fuor da una delle bande:
D’albori è piena ciascuna montagna,10
     Di frondi folti sì ch’a pena il sole
     Tra esse può passar nella campagna:
Diversi uccelli cantan lor carole
     Sopr’essi, e quivi un’aura sottile
     Move le frondi come mover sole15
Nel tempo extivo zeffiro gentile,
     Quando il calor diurno1 più non sale,
     Ma quando fa, calato, l’aere humile:
Caprii e lupi e ogni altro animale,
     Orsi e leon si trovano in quel loco,20
     E qualunque altro che più o men vale:
Quivi Diana, che ’l tiepido foco
     Ne’ casti petti tien, ricolse quelle
     Che invitate furono al suo gioco.
Poi comandò che esse entrasser nelle25
     Chiarissime onde e, de’ freschi liquori
     Lavando sé, sé rifacesser belle.
E poi, come a llei piacque, uscite fori
     Si rivestir di purpurea veste,
     Inghirlandate d’uliv’ e di fiori.30


    e di una proposizione subordinata estesa a tutta la seconda terzina, con la proposizione principale Quivi Diana... ricolse dei vv. 22-23; tutto il tratto intermedio dei vv. 7-22 è formato di quattro incisi descrittivi, ricchissimi alla loro volta di complementi e di subordinate. L’effetto complessivo è schiacciante.

  1. Il sole.