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La caccia di Diana 7

     Poi la Crespana1 seguì nel sermone,
E di Bolin Caterina2 piacente
     E Caterina di Serpando3, e poi
     Caterina Afellapan4 similmente.
Giovannola de’ Coppoli ampoi540
     Si chiamò, e la Lucciola dop’essa;
     E Fiore Canovara ne’ dir suoi
Chiamò apresso, e oltre con lor messa
     De’ Gambatelli6 Vannella fu anchora,
     Come intesi nella voce expressa.45


    felice Andrea e poi cortigiano di Giovanna I. La notizia fu data da M. Camera, Annali delle Due Sicilie, II, p. 459, e riportata da C. Antona Traversi, negli Studi di filol. romanza, I, p. 434. n. 2.

  1. Crespana è cognome, non nome; il costrutto sintattico e la considerazione che nei vv. 34-39 son nominate solamente donne di nome Caterina portano ad inferire che anche questa si chiamasse così. La famiglia Crispana o Crespana, feudale sin dal tempo del re Manfredi, godeva la nobiltà a Napoli nel Seggio di Capuana (Candida Gonzaga, op. cit., pp. 206-7).
  2. Non bene le stampe: de’ Bolin. Nelle mie schede trovo un frate Andrea ‘de Bolino’ da Napoli oblato del monastero di San Pietro a Castello nel 1346 (Minieri Riccio, Notizie stor., p. 63); e un Martuccello ‘de Bolino’ nel 1365 (L. Tanfani, Nicc. Acciaiuoli, studi storici, p. 149 e sg.).
  3. Storpiatura è la lezione delle stampe di ser Pando. La famiglia Seripando era notissima e ragguardevolissima tra la nobiltà napoletana; nel 1338, a tacer d’altri, un Berardo Seripando, milite, era maestro ostiario e famigliare regio (Torraca, Per la biogr. cit., p. 227).
  4. Costei fu certo della famiglia stessa di quel Niccolò Fellapane, che vedo ricordato come inquisitore dei feudatari sotto Carlo I d’Angiò (Candida Gonzaga, op. cit., p. 121).
  5. «Quindi, di poi». La famiglia Coppola è assai spesso nominata tra quelle nobili di Napoli.
  6. Trovo solo ricordo di una famiglia Gambitella (Candida Gonzaga, p. 172), ch’è forse la medesima d’onde escì Vannella.