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6 Giovanni Boccacci

     E Sobilia Capece1, e chiamò Fiore
     Curial2 bella di colei vicina,30
Verdella di Berardo3 e Biancifiore
     De’ Caffettini4 e Ceccola Mazzone
     E Alexandra d’Anna5 con valore.
Caterina di Iacopo Roncione
     Chiamò, e Caterina Caradente6;35


    rie, già citata, delle Famiglie celebri italiane, mi comunica cortesemente di non conoscere tra essi nessuna donna di questo nome; egli sospetta però che si debba trattare di una figlia di Niccolò II Pipino conte di Minervino e di Giovanna d’Altamura, nella quale sarebbe stato ripetuto il nome della zia materna Caterina d’Altamura. Fratelli della donzella mentovata nella Caccia sarebbero stati per tanto il celebre Giovanni palatino d’Altamura e gli altri riottosi baroni, la cui triste fine narra in due rubriche Matteo Villani (VII, 102-103).

  1. Sibilla, figlia unica di Corrado Capece, fu maritata a Matteo Mansella, milite e famigliare del re Roberto. Questi volle anzi assistere alle loro nozze (F. Campanile, Dell’armi overo insegne de’ nobili2, p. 54; Della Marra, Discorsi delle famiglie estinte, forastiere, o non, comprese ne’ Seggi di Napoli, p. 212).
  2. Si accenna in un Registro angioino degli anni 1343-1344 al giudice ‘Pietro Curiali de Surrento iurisperito’ (Minieri Riccio, Notizie stor., p. 3).
  3. Conosco solo un’Egidia di Berardo, che fu moglie di Enrico Siginolfo signor di Telesa (Della Marra, p. 386).
  4. Una famiglia Cafatino s’imparentò con l’altra, antica e nobile tra le napoletane, degli Arcamone (B. Candida Gonzaga, Memorie delle famiglie nob. delle prov. meridionali d’Italia, p. 95); è la medesima da cui escì, o in cui entrò, questa donzella?
  5. In luogo di d’Anna le stampe leggono donna! A Napoli esisté realmente una famiglia d’Anna, della quale però conosco solo personaggi del secolo XV.
  6. Questa gentildonna, appartenente a famiglia napoletana ricordata tra le feudali sin dal tempo di Carlo I d’Angiò, fu moglie dell’ungherese Stefano Sueth, venuto in Italia con l’in-