Pagina:Boccaccio, Giovanni – L'Ameto, Lettere, il Corbaccio, 1940 – BEIC 1765776.djvu/263

256 il corbaccio

Bando di Bernvich, tutta l’avresti bruttata e guasta, costei amando. Ora io potrei, oltre a quello che ho detto, ad assai piú altre cose procedere; e con piú lungo sermone e con parole piú aspre contro alla ignominia della malvagia femmina che ti prese e contro alla tua follia e alla colpa da te commessa; ma, volendo che quelle che dette sono bastino, quelle che tu vuogli dire aspetterò».—

Io aveva colla fronte bassa, si come coloro che il loro fallo riconoscono, ascoltato il lungo e vero parlare dello spirito; e sentendo lui a quello avere fatto fine e tacere, lagrimando alquanto, il viso alzava; e dissi:

— Ottimamente, benedetto spirito, dimostrato m’hai quello che alla mia etá e a’ miei studi si convenia; e in spezialtá la viltá di costei la quale il mio falso giudicio per donna della mia mente, nobilissima cosa estimandola, eletta avea; e i suoi costumi e i suoi difetti e le maravigliose virtú sue con molte altre cose; e con parlare ancora assai piú dolce che ’l mio peccato non meritava, me riprendendo m’hai dimostrato quanto gli uomini naturalmente di nobiltá le femmine eccedono e chi io in particulare sia. Le quali cose ciascuna per sé e tutte insieme hanno si in diritto rivolta la mia essenzia e il mio animo permutato che, senza niuno dubbio, di ciò che mi pareva davanti, ora mi pare il contrario; in tanto che, quantunque piissima sia colei, li cui prieghi la tua venuta a me impetraro, appena che io possa sperar giá mai perdono o salute, quantunque ella mi prometta, si mi par grave e spiacevole il mio peccato. E perciò temo che, dove per mia utilitá venisti, quella in grandissimo danno non si converta: in quanto prima noiosa m’era la stanza e gravi le catene che mi teneano; ma pure, non conoscendo il pericolo, nel quale io era, né ancora la mia viltá, quelle con meno affanno portava che ornai non potrò portare le mie lagrime: ché multiplicherá ognuna in mille; e la paura diverrá in tanto maggiore che mi ucciderá; si che, se male mi parea davanti stare, ora mi parrá stare pessimamente. —

Lo spirito allora, nello aspetto tutto pieno di compassione, riguardandomi, disse: