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254 il corbaccio

saresti carissimo! E per soperchio e poco laudevole sdegno, il quale è in te, a niuno t’accosti; e, se pure ad alcuno, poco con lui puoi sostenere, se esso a fare a te quello che tu ad esso dovresti fare non si declina: cioè seguire i tuoi costumi ed esserti arrendevole; ove tu con ogni sollecitudine dovresti i suoi seguire e andargli alla seconda. E a costei andando quanto tu piú umilmente potevi, non parendoti cosí bene essere ricevuto, come desideravi, non ti partivi, come fatto avresti, e faresti, da quelli che esaltar ti possono, dove costei sempre ti deprimerrebbe, ma chiamavi la morte che t’uccidesse; la qual piú tosto chiamar dovevi, avendo riguardo a quello a che l’anima tua s’era dechinata: e a che utilitá? e a cui sottomessa? A una vecchia rantolosa, vizza, malsana, pasto ornai da cani piú che da uomini; piú da guardare la cenere del focolare ornai che da apparire tra genti, perché guardata sia.

«Deh, lasciamo stare quello che tu, per tuo studio e di grazia, da Dio hai acquistato e vegnamo a quello solo che dalla natura t’è stato conceduto; e, questo veduto, se cosí sdegnoso ti mostri nell’altre cose, non d’essere stato schernito, come forse ti fai, tu ti piagnerai e lamentera’ti, ma d’averti, a modo ch’uno nibbio, lasciato adescare e pigliare alle busecchie. Hatti la natura tanta grazia fatta che tu se’ uomo, dove colei è femmina, per cui si miseramente piangevi: e quanto uomo piú degna cosa sia che femmina in parte l’hanno davanti le nostre parole dimostrato. Appresso, s’ella è di persona grande e ne’ suoi membri bene proporzionata e nel viso forse, al tuo parere, bella, e tu non se’ piccolo e per tutto se’ cosí ben composto, come sia ella. Né difettuoso ti veggio in parte alcuna; né ha il tuo viso tra gli uomini men di bellezza che abbia il suo tra le femmine, con tutto ch’ella studi il suo con mille lavature e con altrettanti unguenti, dove ora il tuo rade volte, o non mai, pur con l’acqua chiara ti lavi; anzi ti dirò piú ch’egli è molto piú bello, quantunque tu poco te ne curi; e fai bene, per ciò che tale sollecitudine sommamente agli uomini si disdice. Una grazia l’ha fatta per