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il corbaccio 245

rimaner volle né in quella de’ suoi nobili parenti e consorti tornare. Ma con parole piene di compassione disse sé volere in alcuna piccola casetta e vicina ad alcuna chiesa, e di sante persone, riducersi, acciò che quivi, vedova e sola, in orazione e in usare la chiesa il rimanente della sua etá consumasse. E fu tanta la forza di questo suo infinto parlare e si maestrevolmente il seppe dire che assai furono di quelle persone, si semplici che cosí ebbeno per fermo che dovesse addivenire come dicea, come hanno che morir debbano.

«Appropinquossi adunque quanto piú potè alla chiesa de’ frati, nella quale tu prima la conoscesti; non giá per dire orazioni, delle quali niuna credo che sappi, né di sapere curassi giá mai, ma per potere meglio, senza avere troppi occhi addosso, e massimamente di persone alle quali del suo onore calesse, le sue libidinose volontá compiere; acciò che, dove ogn’altro uomo le venisse meno, i frati, che santissimi e misericordiosi uomini sono, e consolatori delle vedove, non le venissero meno. Quivi, secondo che tu puoi avere udito, con suo mantello nero in capo e, secondo ch’ella vuole che si creda, per onestá molto davanti agli occhi tirato, va faccendo baco baco a chi la scontra; ma pure, se bene v’hai posto mente, ora quello apre, ora il richiude, non sappiendosi ancora delle usate vanitá rimanere; e, quasi ad ogni parola in giú si tira le bende dal mento e caccia la mano fuori del mantello, parendogliele bellissima avere e massimamente sopra ’l nero.

«Uscita adunque di casa, cosí coperta se n’entra nella chiesa; ma non vorrei che tu credessi per udire divino uficio o per adorare v’entrasse, ma per tirare l’aiuolo. Per ciò che, sappiend’ella, ch’è giá lungo tempo, che quivi d’ogni parte della nostra terra concorrono giovani prodi e gagliardi e savi, come le piacciono, di quella ha fatto uno escato, come per pigliare i colombi fanno gli uccellatori; e, per ciò che ciascuno non vede la serpe che sta sotto l’erba nascosa, spesso vi piglia de’ grossi. Ma, si come colei che di variar cibi spesso si diletta, non dopo molto, sazia, a prendere nuova cacciagion