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232 il corbaccio

contrario, colui, che biasimata l’avesse, l’arebbe volentieri colle propie mani ucciso. Canzoni, suoni e mattinate e simili cose, piú che altra, volentieri ascoltava; e sommamente avea astio di qualunque fosse colei alla quale, o per amore della quale, fossero state cantate e fatte, si come quella che di tutte arebbe voluto il titolo, parendole di quello e d’ogni altra cosa molto piú che alcuna altra esser degna.

«E, acciò che io ora di questa materia piú non dica, dico che questi sono gli ornati e laudevoli costumi e il gran senno e la maravigliosa eloquenzia che di costei il tuo amico, male consapevole del fatto, ti ragionava; questa era la gran costanzia, la somma fortezza dell’animo di costei; questo era il grande studio e la sollecitudine continua, la quale ella avea alle cose oneste, come aver debbono quelle donne le quali gentili sono, come ella vuole essere tenuta, e per la qual meritamente tra le valorose antiche, di loro parlando, dee esser ricordata. Della sua magnificenzia, nella quale ad Alessandro ti fu assomigliata, non dopo molte parole udirai alquanto. Essa, con questa sua vanitá e con questa esquisita leggiadria, (se leggiadria chiamar si dee il vestirsi a guisa di giocolari e ornarsi come quelle che ad infiniti hanno per alcuno spazio a piacere, sé concedendo per ogni prezzo), e con l’essere degli occhi cortese e piú parlante che alla gravitá donnesca non si richiedea, molti amanti s’avea acquistati; de’ quali non avvenne come di chi corre al palio; il quale ha l’uno de’ molti; anzi de’ molti pervennono molti al termine disiato, si come essa procacciava. Alla cui focosa lussuria, non che io bastassi solo, o uno amante o due, oltre a me, ma molti ad attutarne una sola favilluzza non erano sufficienti: della qual parlato non t’ho, né intendo distesamente parlare, per ciò che contraria medicina sarebbe alla infermitá la quale io son venuto a curare; conoscendo io che tanto, quanto coloro, che l’amistá delle femmine desiderano, piú focose le sentono, piú di speranza prendono e per consequente piú di nutrimento aggiungono al loro amore.

«Sommariamente adunque, di questa parte toccandoti, ti