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il corbaccio 231

nel suo luogo tornando; e di quinci forse cinquanta volte or dinanzi, or da lato nello specchio si guardava e, quasi molto a se stessa piacesse, appena da quello si sapea spiccare; e nondimeno si faceva alla sua buona donna riguardare; e con cautela la esaminava se bene stesse, se niuna cosa mancasse, non altrimenti che se la sua fama o la sua vita da quel dipendesse. E, poiché molte volte avea udito ogni cosa star bene, alle compagne, che l’aspettavano, andava davanti, anche di ciò con loro riprendendo consiglio. Ben so che alcuno dire potrebbe questa non essere cosa nuova, non che a lei, ma nell’altre donne; e certo io non la dico per nuova, ma per viziosa e spiacevole e cattiva: e per mostrare ch’ella non è separata da’ costumi dell’altre e perché piú pronta fede sia data a quello che resultava di questi modi, quando tei dirò; che sará tosto.

«Chi della cagione di questo suo abbellirsi con tanta sollecitudine domandata l’avesse, prestamente, si come colei che piú ch’altra femmina era di malizia piena, rispondea che per piú piacermi il facea; aggiugnendo che, con tutto questo, non poteva ella tanto fare ch’ella mi piacesse si ch’io lei non lasciassi, per ire dietro alle fanti e alle zambracche e alle vili e alle cattive femmine. Ma di ciò mentia ella ben per la gola: ché, né io andava dietro alle zambracche, e a lei era assai poca cura di dovermi piacere. Anzi, si coni’ io molte volte m’accorsi, a qualunque giovane o qualunque altro, che punto d’aspetto avesse piacevole, che dinanzi alla casa passasse o dov’ella fosse, non altrimenti il falcone, tratto di cappello, si rifá tutto e sopra sé torna, che si faceva ella, sommamente desiderosa d’essere guardata; e cosí si turbava in se medesima, se altro passato fosse, che non l’avesse guatata, come se una grave ingiuria avesse ricevuta. E, se alcuno per avventura, avendola riguardata, la sua bellezza commendata avesse e da lei fosse stato udito, questa era si gran festa e si grande allegrezza che niun’altra mai a questa ne fu simigliarne; né l’arebbe quel cotale alcuna cosa addomandata, ch’essa non l’avesse, potendo, fatta piú che volentieri e tosto; e cosí, per