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il corbaccio 225

ella è maggior bestia che uno leofante, che ne’ vestimenti foderati di vaio e nella spada e negli sproni dorati, le quali cose ogni piccolo artefice, ogni povero lavoratore leggermente potrebbe avere, e un pezzo di panno e uno scudicciuolo da fare alla sua fine nella chiesa appiccare, consista la cavalleria; la quale veramente consiste in quelli che oggi cavalieri si chiamano; e non in altro. Ma quanto essi sieno dal vero lontani colui il sa che quelle cose, che a loro appartengono e per le quali ella fu creata, alle quali tutte essi sono piú nimici che il diavolo delle croci, conosce.

«Adunque con questa stolta maggioranza e arroganzia incominciando, sperando io sempre, quantunque io avessi per lo meno male, si come vile, giú l’armi poste, che essa alcuna volta riconoscer si dovesse e della presa tirannia rimuoversi, pervenne a tanto che sanza prò conobbi che, dov’io pace e tranquillitá mi credea avere in casa recata, conoscendo che guerra, fuoco e mala ventura recata v’avea, cominciai a desiderare ch’ella ardesse; e ciascuno luogo della nostra cittá, qual che si fosse piú di litigi e di quistioni pieno, m’incominciò a parer piú quieto e piú riposato che la mia casa; e, cosí, veggendo venire la notte, che al tornare mi vi costrignea, mi contristava, come se uno noioso prigioniere e possente e a dovere ad una prigione rincrescevole e oscura m’avesse costretto. Costei adunque, donna divenuta del tutto e di me e delle mie cose, non secondo che la natura arebbe voluto, al mio stato avendo rispetto, ma come il suo appetito disordinato richiedea, prima nel modo del vivere e nella quantitá suo ordine puose; e il simigliarne fece ne’ suoi vestimenti, non quelli ch’io le facea, ma quelli che le piacevano faccendosi: e da qualunque d’alcuna mia possessione avea il governo essa convenia che la ragione rivedesse e’ frutti prendesse e distribuisse secondo il parer suo; e in somma ingiuria recandosi perché io cosí tosto, come ella arebbe voluto, d’alcuna quantitá di danari, ch’io avea, mia tesoriera e guardiana non la feci, mille volte essere uomo senza fede, e massimamente verso di lei, mi rimproverò, insino a tanto che a quello