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il corbaccio 199

l’ha fatta conoscere, quantunque io di tanti benefici ingrato stato sia, poco nelle sue laudi adoperandomi; ma io divotamente lui priego, che può quello che vuole, che, come dalla perpetua morte piú volte m’ha tolto, cosí e i miei passi dirizzi alla vita perpetua e quelli conservi tanto che io, suo fedelissimo servidore essendo, ad essa pervenga.

«Ma per lui ti priego che a ancora, a una cosa rispondendomi, mi soddisfacci. In questa misera valle, la qual tu variamente nomini, senza appropriartene alcuno, abitac’egli alcuna persona, se quelli non fosser giá, li quali per avventura amor della sua corte avendo sbanditi, qui li mandasse: e in esilio, come a me pare essere stato da lui mandato; o posseggonla pur solamente le bestie le quali io ho udito tutta la notte dintorno mugghiare? —

A cui egli sorridendo rispuose:

— Assai bene conosco che ancora il raggio della vera luce non è pervenuto al tuo intelletto e che tu quella cosa, la quale è infima miseria, come molti stolti fanno, estimi somma felicitá, credendo che nel vostro concupiscibile e carnale amore sia alcuna parte di bene; e per ciò apri l’orecchie a quello che ora ti dirò. Questa misera valle è quella corte che tu chiami d’amore; e quelle bestie, che udite hai e odi mugghiare, sono i miseri, de’ quali tu se’ uno, dal fallace amore inretiti; le boci de’ quali, in quanto di cosí fatto amore favellano, niuno altro suono hanno nell’orecchie de’ discreti e ben disposti uomini che quello che mostra che venga alle tue; e però dianzi la chiamai laberinto, perché cosí in essa gli uomini, come in quello giá faceano, senza saper mai riuscire, s’avviluppano. Maravigliomi di te che ne domandi; con ciò sia cosa ch’io sappia che tu, non una volta, ma molte giá dimorato ci sii; quantunque forse non con quella gravezza che ora ci dimori. —

Io, quasi di mia colpa compunto, riconoscendo la veritá tocca da lui, quasi in me ritornato, rispuosi:

— Veramente ci son io altre volte assai stato; ma con piú lieta fortuna, secondo il parere delle corporali menti; e di´