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196 il corbaccio

carcere cieco nel quale mai il divino lume con grazia o con misericordia si vede, ma con irrevocabile e severa giustizia continuo, con grave danno di chi, sentendo, il conosce, si vede acceso.

«Ma sanza dubbio la mia stanza, coni’io giá dissi, ha troppo piú di durezza che questa: in tanto che, se lieta speranza, che certa di migliore vita vi si porta, non aiutasse e me e gli altri che vi sono a sostenere pazientemente la gravezza di quella, quasi si poria dire che gli spiriti, li quali sono immortali, morrebbono. E, acciò che tu parte ne ’ntenda, sappi che questo mio vestimento, il quale t’ha, poscia che’l vedesti, fatto maravigliare, per ciò che mai per avventura simile, quando io era tra voi, noi mi vedesti, e che solamente vi pare che a coloro, che ad alcuno onore sono elevati, piú che ad alcuni si convenga d’usare, non è panno manualmente tessuto, anzi è un fuoco dalla divina arte composto, si fieramente cocente che ’l vostro è come ghiaccio, a rispetto di questo, freddissimo; e mugnemi si e con tanta forza ogni umore da dosso che a niuno carbone, a niuna pietra divenuta calcina mai nelle vostre fornaci non fu cosí dal fuoco vostro munto: per che alla mia sete tutti i vostri fiumi insieme adunati e giú per la mia gola volgendosi sarebbono un picciol sorso. E di ciò due cose mi son cagione: l’una è lo ’nsaziabile ardore ch’io ebbi de’ danari, mentre io vissi; e l’altra è la sconvenevole pazienzia colla quale io comportai le scellerate e disoneste maniere di colei della qual tu vorresti d’avere veduta esser digiuno. E questo basti al presente d’avere ragionato della durezza del luogo della mia dimora; alla quale veramente quella noia che qui si sostiene, se non in tanto che questa dannosa e quella è fruttuosa, non è da comparare.

«Ma da soddisfare è alla tua seconda domanda, acciò che tu a’ tuoi impauriti spiriti interamente restituisca le forze loro: e per ciò sappi che colui, colla cui licenzia io sono qui venuto, anzi, a dir meglio, per lo cui comandamento, è quello infinito bene che di tutte le cose fu creatore e per lo quale