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i ghibellini, e in suo bisogno trovandosi da loro abbandonato, e di ciò dolendosi forte, tra l’altre parole del suo rammarichio disse: — Se anima è, perduta l’ho per li ghibellini. — Nella qual parola fu compreso per molti lui non aver creduto che anima fosse, la qual dopo il corpo vivesse; per la qual cosa l’autore dice lui con gli altri eretici epicúri essere in questo luogo dannato. «E degli altri mi taccio» — quasi voglia dire: io te ne potrei molti altri contare. «Indi s’ascose». Qui comincia la quarta parte principale del presente canto, nella quale l’autor dice come, tornato a Virgilio, dove con lui, seguitandolo, pervenisse. Dice adunque: «Indi», cioè poi che cosi ebbe detto, «s’ascose», nella sua arca, riponendosi a giacere, «ed io inver’ l’antico poeta volsi i passi», tornandomi a lui, «ripensando A quel parlar che mi parea nimico», cioè a quel che messer Farinata gli avea detto («Ma non cinquanta volte fia raccesa», ecc.). «Elli», cioè Virgilio, «si mosse», veggendo me tornare, «e poi, cosi andando, Mi disse: — Perché se’tu si smarrito»? — cioè sbigottito; «Ed io gli satisfeci al suo dimando», dicendogli quello che del mio dovere esser cacciato di Firenze aveva udito da messer Farinata. — «La mente tua conservi quel ch’udito Hai contra te, — mi comandò quel saggio, — Ed ora attendi qui», a quel ch’io ti vo’ dire, «e drizzò il dito», quasi disegnando, come fanno coloro che piú vogliono le lor parole impriemer nello ’ntelletto dell’uditore. «Quando sarai dinanzi al dolce raggio», cioè alla chiara luce, «Di quella», cioè di Beatrice, «il cui bell’occhio», cioè il santo e divino intelletto, «tutto vede», cioè il preterito, il presente e il futuro; «Da lei saprai di tua vita il viaggio», — cioè come ella dee andare e a che riuscire. E vuole in queste parole Virgilio, per confortar l’autore, mostrare non sempre dire il vero l’anime de’dannati delle cose che sono a venire; e per questo vuole si conforti, quasi dicendo esser possibile non dover cosi avvenire; ma che, quando sará in cielo, da Beatrice, la quale in Dio vede la veritá d’ogni cosa, saprá il vero di ciò che avvenir gli dee.