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4 * NOTA 277 III COMENTO ALLA «DIVINA COMMEDIA» Il testo è riveduto sui quattro codici fiorentini Magliabechiani II. IV. 58 (M 1 ), II. I. 51 (M 8 )(i), VII. 1050 (S)( 2 ) e Riccardiano 1053 (R) ( 3 ), tutti del principio del secolo decimoquinto. Non si è tenuto conto del Magliab. VII. 805, che è una copia tratta da R dall’erudito settecentesco Anton Maria Biscioni. È materialmente sicuro che nessuno dei quattro codici è copia dell’altro, perché le molte omissioni, che tutti presentano (e che si spiegano quasi sempre pel ritorno della stessa parola a poche righe di distanza nella stessa colonna), non hanno riscontro a volta a volta negli altri tre.

M 1 e R presentano una maggiore conformitá esteriore, perché recano chiose a margine e numeri progressivi delle lezioni, che mancano in M 3 e S; ma l’insieme dell’analisi porta a credere che sian tutti e quattro apografi di quel medesimo «originale», dal quale M 1 esplicitamente si afferma copiato a p. 71, e al quale si riferisce M 3 a c. 27 r, col. 2 a, allo stesso proposito del precedente, cioè per giustificare come la digressione sulla «fama» (pres. ediz., I, 215-217) non fosse stata copiata a suo posto ( 4 ). (1) In questo codice sono rimaste in bianco parte della seconda col. di c. 81 r e le cc. 82-83. La lacuna va dalle parole «I cittadin, cioè i fiorentini, della cittá partita, peroché in que’tempi Firenze», alle parole «Vuoisi questa lettera intendere interrogative e con questo ordine: Ahi giustizia di Dio, chi stipa», cioè da p. 171 a p. 203 del II voi. di questa edizione; inoltre il detto codice si tronca alle parole «la cittá giá se ne dolea in quanto molti scandali e molti mali e uccisioni», in corrispondenza di p. 23, voi. III. (2) Da questo codice è stata asportata la c. 172, sicché esso presenta una lacuna tra le parole «È il Quarnaro un seno di mare il qual nasce del mare Adriano e va verso tramontana e quivi divide Italia dalla Schiavonia e chiamasi», in corrispondenza di p. 21, voi. III, e le parole «e quinci viene arcano, la cosa segreta», in corrispondenza di p. 24, voi. III. ( 3 ) Questo bel codice incomincia con le parole: «Galeotto fu il libro e chi lo scrisse. Scrivesi ne’ predetti romanzi che un prencipe» in corrispondenza di p. 145, voi. II. Probabilmente era diviso in due parti, delle quali la prima è andata perduta. (4) R, a c. 20 v., alle parole «e ’1 Mosca, perché fu scismatico, nel... canto» (pres. ediz., II, 180), omette fra «nel» e «canto» il numero che dovrebbe leggervisi,