Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/203

gli dee; gli premette la cagione, mostrando quella essere tale, che la ’ngiuria della fortuna, la quale gli s’apparecchia, non gli avverrá per suo difetto, come a molti avviene, ma per difetto di coloro li quali gliele faranno. E dice: «Ma quello’ngrato popolo e maligno», il quale è oggi divenuto fiorentino; e chiamalo «ingrato», per certe operazioni precedenti, da esso fatte verso coloro li quali l’avevano servito e onorato, e quasi trattolo di servitudine e di miseria; e percioché il popolo, secondo il romano costume, è universalmente tutta la cittadinanza di qualunque cittá, accioché di tutti i fiorentini non s’intenda esser questa infamia d’ingratitudine, distingue, dicendo sé dire di quel popolo maligno, «Che discese di Fiesole ab antico». Fiesole, secondo che alcuni vogliono, è antichissima cittá, e quella dicono essere stata edificata da non so quale Atalante. de’ discendenti di Iafet, figliuol di Noè, prima che altra cittá d’Europa: la qual cosa creder non posso che vera sia; nondimeno chi che si fosse l’edificatore, o quando, ella fu, secondo cittá mediterranea, assai notabile. E, secondo che questi medesimi dicono, avendo seguita la parte di Catellina, quando congiurò contro alla salute publica di Roma, fu per li romani disfatta, e parte de’ suoi cittadini ne vennero ad abitare in Firenze, la quale per li romani in quegli medesimi tempi si fece c fu abitata di romani: e cosi fu abitata primieramente di questi due popoli, cioè di romani e di fiesolani. Poi vogliono che, in processo di tempo, Firenze fosse disfatta da Attila flagello, e la detta cittá di Fiesole reedificata, e cosi quegli fiesolani, che in Firenze abitavano, essersi tornati ad abitare nell’antica lor cittá. Poi susseguentemente, essendo imperadore Carlo magno, affermano Firenze essere stata contro al piacere de’ fiesolani reedificata, e abitata di romani e di quelle reliquie che per la contrada si trovarono de’ discendenti di coloro, li quali, quando da Attila fu disfatta, l’abitavano.

Appresso dicono essere state lunghe guerre e dannose tra’ fiesolani e’ fiorentini, le quali all’una parte e all’altra rincrescendo, vennero a lunghissime triegue, e, come finivano, le rinnovavano, e sicuramente usavano l’uno nella cittá dell’altro.