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d’Asia, chiamata Ionia: e, si come santo Agostino dice nel libro ottavo della Cittá di Dío, egli fu prencipe de’ filosofi ioni, e fu massimamente ammirabile in quanto, essendo da lui compresi i numeri delle regole astrologiche, non solamente conobbe i diffetti del sole e della luna, ma ancora gli predisse. E, secondo che alcuni vogliono, esso fu il primo che conobbe la immobilitá, o brevissimo circúito di moto della stella la qual noi chiamiamo «tramontana», e che da essa preso dimostrò l’ordine, il quale ancora servano i marinari nel navicare, quel segno seguendo. Fu sua opinione che l’acqua fosse principio di tutte le cose, e da essa tutti gli elementi ed esso mondo tutto e quelle cose che in esso si generano procedessono, si come santo Agostino nel preallegato libro dimostra. E, percioché esso fu de’ primi filosofi di Grecia e, avanti che il nome del filosofo si divulgasse, fosse chiamato «savio», come sei altri suoi contemporanei e valenti uomini furono; avvenne che, essendo da’ pescatori presa pescando, e tratta di mare, una tavola d’oro, ed essendo diliberato che al piú savio mandata fosse, e per conseguente mandata a lui; fu di tanta e si discreta umiltá, che ricevere non la volle, ma la mandò ad uno degli altri sei. Recusò, secondo che alcuni scrivono, d’aver moglie, e ciò dice che faceva per non avere ad amare i figliuoli. Credomi che questo fuggiva, percioché troppo intenso e forse non molto ordinato amor gli parea. Ultimamente assai utili libri lasciando, essendo giá d’etá di settantotto anni, mori. Ma, secondo che scrive Eusebio in libro Temporum, pare che egli vivesse anni novantadue. Fiori ne’ tempi che Ciro re per forza trasportò in Persia l’imperio de’medi. «Empedocles». Empedocles fu ateniese, secondo Boezio, del quale, credo piú per difetto del tempo, che ogni cosa consuma, e della trascutaggine degli uomini, che negligentemente servano le scritture, che perché egli solenne filosofo degno di laude non fosse, alcuna cosa non si truova che istorialmente di lui raccontar si possa; quantunque alcuni dicano lui essere stato ottimo cantatore, ed il suo canto avere avuta tanta di melodia che, correndo impetuosamente un giovane appresso ad un suo nemico