Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/48

fosse Dardano, figliuolo d’Elettra, cominciamento, per gli errori degli antichi si dubitò di cui Dardano fosse stato figliuolo, o di Corito o di Giove: e però, non avendo questo certo, volle porre l’autore inizio di questa progenie colei di cui era certo Dardano essere stato figliuolo. E il credere che Dardano fosse stato figliuol di Giove nacque da questo: che, essendo morto Corito, e per la successione del regno nata quistione tra Dardano e Iasio, avvenne che Dardano uccise Iasio; di che vedendo egli i sudditi turbati, prese navi e parte del popolo suo, e, da Corito partitosi, dopo alcune altre stanzie, pervenne in Frigia, provincia della minore Asia, dove un re chiamato Tantalo regnava: dal quale in parte del reggimento ricevuto, fece una cittá la quale nominò Dardania; a’suoi cittadini diede ottime e laudevoli leggi: ed essendo umano e benigno uomo e giustissimo, estimarono quegli cotali lui non essere stato figliuolo d’uomo, ma di Giove: e questo, percioché le sue operazioni erano molto conformi agli effetti di quel pianeto, il quale noi chiamiamo Giove. [E regnò questo Dardano, secondo che scrive Eusebio in libro Temporum, a’ tempi di Moisé, regnando in Argo Steleno: e in Frigia pervenne l’anno del mondo tremila settecentotrentasette]. Cosí adunque quello che prima era certo, cioè lui essere stato figliuolo di Corito, si converti in dubbio, e però non il padre, ma la madre, come detto è, puose in questo luogo primiera. «Con molti compagni.» Questi estimo erano de’ discesi di lei, tra’ quali ne furono alquanti, piú che gli altri famosi e laudevoli uomini. De’ quali compagni ne nomina l’autore alcuno, dicendo: «Tra’quai conobbi», per fama, «Ettore», figliuol di Priamo, re di Troia, e d’ Ecuba. Costui si crede che fosse in fatti d’arme e forza corporale tra tutti i mortali maravigliosissimo uomo, e cosi appare nella Iliada d’Omero per tutto. Ultimamente, avendo molte vittorie avute de’ greci, avvenne che, avendo Achille, ad istanzia de’prieghi di Nestore, non volendo combattere egli, conceduto a Patrocolo, suo singulare amico, che egli per un di si vestisse l’armi sue, e Patrocolo con esse in dosso essendo