Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/29

«a noi venire», come l’uno amico va a ricoglier l’altro, quando d’alcuna parte torna: «Sembianza avevan né trista né lieta». In questa discrizione della sembianza di questi poeti, dimostra l’autore la gravitá e la costanza di questi solenni uomini; percioché costume laudevole è de’ maturi e savi uomini non mutar sembiante per cosa che avvegna o prospera o avversa, ma con eguale e viso e animo le felicitá e le avversitá sopravvegnenti ricevere; percioché chi altrimenti fa, mostra sé esser di leggiere animo e di volubile. «Lo buon maestro», Virgilio, «cominciò a dire: — Mira colui con quella spada in mano». È la spada un istrumento bellico, e però per quella vuol dare l’autore ad intendere di che materia colui, che la portava, cantasse: e però a lui, e non ad alcun degli altri, la discrive in mano, percioché il primo fu che si creda in istilo metrico scrivesse di guerre e di battaglie, e per conseguente pare che, chi dopo lui scritto n’ha, l’abbia avuto da lui. «Che vien dinanzi a’ tre», poeti che ’l seguono, «si come sire», cioè signore e maggiore. «Egli è Omero poeta sovrano». Dell’origine, della vita e degli studi d’Omero, secondo che diceva Leon tessalo, scrisse un valente uomo greco, chiamato Callimaco, piú pienamente che alcun altro: nelle scritture del quale si legge che Omero fu d’umile nazione; percioché in Ismirna, in que’ tempi nobile cittá d’Asia, il padre di lui in publica taverna fu venditore di vino a minuto, e la madre fu venditrice d’erbe nella piazza, come qui fra noi son le trecche; nondimeno, come che in Ismirna i suoi parenti facessero i predetti esercizi, non si sa’ certamente di qual cittá esso natio fosse. È il vero che, per la sua singular sufficienza in poesi, sette nobili cittá di Grecia insieme lungamente ebber quistione della sua origine, affermando ciascuna d’esse, e con alcune ragioni dimostrando, lui essere stato suo cittadino; e le cittá furon queste: Samos, Smirne, Chios, Colofon, Pilos, Argos, Atene. E alcune di queste furono, le quali gli feciono onorevole e magnifica sepoltura, quantunque fittizia fosse; e ciò fecero per rendere con quella a coloro, li quali non sapevano dove stato si fosse seppellito, testimonianza