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in questa vita, senza darsi alcun riposo, a diversi e contrari fini faticarono, satisfacendo all’appetito loro e in quello sentendo dannosa dilettazione; cosí in inferno perduti, per grande afflizion di loro, son posti in continuo esercizio di volger col petto pesi che sien loro faticosi e noiosi: e con quegli, come a diversi fini, vivendo, affannarono, diverse opinioni seguitando, cosi, l’uno incontro all’altro facendosi, si percuotano e molestino, in lor maggior dolore la loro viziosa vita con ontoso verso si rimproverino. E accioché nel tormento loro si dimostri essi mai nella presente vita alcuna quiete non avere avuta, né doverla in quella sperare, vuole la giustizia che il loro discorrimento a tanta noia sia circulare.

Appresso, Tesser queste due spezie di vizio poste sotto la giurisdizione di Plutone si dee credere non esser fatto senza ragione. [Io vi mostrai di sopra questo Plutone essere disegnato per lo padre delle ricchezze, e quello che la sua cittá, la corte, i circostanti, il carro, lo sterile matrimonio e il can tricerbero era da intendere: le quali son tutte cose spettanti ed all’un vizio ed all’altro, se sanamente si riguarderá.] E perciò, comeché l’autor non scriva questo dimonio alcuna cosa adoperare in costoro, che sotto la sua giurisdizion son dannati, nondimeno si può comprendere lui, cioè il suo significato (oltre all’ontoso verso che l’una parte contro all’altra dice), sempre con la sua presenzia raccendere nella memoria degli avari i tesori, tanto amati da loro e per molte vie acquistati e con vigilante cura guardati, essere stati da loro lasciati e, in un punto, tutti i lor pensieri, tutte le loro speranze, tutte le lor fatiche non solamente essere evacuate e vane, ma essi ancora esserne venuti a perdizione. Per che creder si dee loro con vana compunzione piangere e dolersi che, poiché pur da loro partir si doveano, non li aveano con liberale animo a’ bisognosi participati: della qual cosa loro sarebbe seguita eterna salute, dove essi, per lo non farlo, ne son caduti in perpetua perdizione. E cosí similmente i prodighi, per l’aspetto di Plutone si ricordano, se per caso alcuno loro uscisse di mente, de’ loro tesori e delle loro ricchezze disutilmente, anzi dannosamente spese,