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Questo vocabolo è adverbium admirandi, e perciò, quando d’alcuna cosa ci maravigliamo, usiamo questo vocabolo dicendo: «pape 7». E da questo vocabolo si forma il nome del sommo pontefice, cioè «papa», l’autoritá del quale è tanta, che ne’ nostri intelletti genera ammirazione; e non senza cagione, veggendo in uno uomo mortale l’autoritá divina, e di tanto signore, quanto è Iddio, il vicariato. E i greci ancora chiamavano i lor preti «papas», quasi «ammirabili»: e ammirabili sono, in quanto possono del pane e del vino consecrare il corpo e ’l sangue del nostro signor Gesú Cristo; e, oltre a ciò, hanno autoritá di sciogliere e di legare i peccatori che da loro si confessano delle lor colpe, si come piú pienamente si dirá nel Purgatorio, alla porta del quale siede il vicario di san Pietro. «Satán». Sátan e Sátanas sono una medesima cosa, ed è nome del prencipe de’ demòni, e suona tanto in latino, quanto «avversario» o «contrario» o «trasgressore (», percioché egli è avversario della veritá, e nemico delle virtú de’ santi uomini; e similmente si può vedere lui essere stato trasgressore, in quanto non istette fermo nella veritá nella quale fu creato, ma per superbia trapassò il segno del dover suo. «Pape Salári». Questa iterazione delle medesime parole ha a dimostrare l’ammirazione esser maggiore. E seguita: «aleppc». «Alep» è la prima lettera dell’alfabeto de’ giudei, la quale egli usano a quello che noi usiamo la prima nostra lettera, cioè «a»; ed è «a/ep» appo gli ebrei adverbium dolentis; e questo significato dicono avere questa lettera, percioché è la prima voce la quale esprime il fanciullo come è nato, a dimostrazione che egli sia venuto in questa vita, la quale è piena di dolore e di miseria.

Maravigliasi adunque Plutone, si come di cosa ancora piú non veduta, cioè che alcun vivo uomo vada per lo ’nferno; e, temendo questo non sia in suo danno, invoca quasi come suo aiutatore il suo maggiore; e, accioché egli il renda piú pronto al suo aiuto, si duole. O vogliam dire, seguendo le poetiche dimostrazioni, Plutone, ricordandosi che Teseo con Piritoo vivi discesero in inferno a rapire Proserpina, reina di quello, e poi,